Percorsi attuati per utenti con disabilità psico-fisica

Ultima modifica 9 giugno 2023

Alcuni utenti con disabilità psico-fisica hanno usufruito di percorsi formativi ad hoc, ad esempio la costruzione di alcuni sussidi ludico-didattici utili nelle lezioni scolastiche per l’apprendimento di elementi di flora e fauna.
Come è nata e si è svolta la collaborazione con il museo civico di storia naturale 

L’Ufficio Formazione Lavoro del Comune di Piacenza “Servizi Sociali e Abitativi” accoglie adulti con disabilità psico-fisica di età compresa fra i 16 e i 64 anni. Gli utenti, a seconda del livello di autonomia presentato, sono inseriti in percorso di collaborazione moduli formativi diversi: borse-lavoro per i soggetti più autonomi, stage guidati per le persone che necessitano di un riferimento educativo continuativo, inserimento in corsi di formazione professionale per gli utenti più giovani che presentano discrete capacità cognitive.

La programmazione educativa prevede attività da realizzare in integrazione con la realtà territoriale sia per l’attività formativa che per le iniziative legate al tempo libero. Con l’obiettivo di fornire una nuova opportunità educativo-formativa, dal gennaio 2007 un gruppo dei frequentanti gli stages attivi in via Martiri, ha intrapreso, insieme agli educatori referenti, una collaborazione con il Museo Civico di Storia Naturale.

Il Museo civico di storia naturale ha permesso ai giovani con disabilità di inserirsi in un'attività didattica che gli operatori del museo propongono alle scuole elementari e medie della nostra città.

La proposta degli operatori è stata quella di una collaborazione nella costruzione di alcuni giochi ludico-didattici utili nelle lezioni scolastiche per l’apprendimento di elementi di flora e fauna. Il primo impegno è stato la realizzazione pratica di un grande cruciverba in legno (con rappresentazione di fiori, piante e animali), che ha richiesto una continua interrelazione e dialogo tra il gruppo stage e gli operatori del museo a partire dalla scelta dei materiali da utilizzare per la costruzione pratica del gioco, fino alla sperimentazione della reale funzionalità del ‘prodotto’. L’esperienza ha stimolato i giovani con disabilità facendo emergere le loro potenzialità e capacità anche di rivestire ruoli attivi durante lo svolgersi delle lezioni didattiche.